Collezione: Quaderni da acquarello

Chi lavora la carta con dei liquidi ha sicuramente già fatto l’esperienza dell’imbarcamento: le fibre della carta assorbono l’umidità e si distendono (o allungano), poi, asciugando, si riaccorciano. Questo processo d’espansione e contrazione può compromettere il lavoro rompendo la carta (quando ha una grammatura bassa o fibre e superfici poco assorbenti) o incurvandola. Quando la carta bagnata si ondula, il pigmento tende a depositarsi nell’avvallamento delle pieghe, formando delle pozze difficili da controllare.

Soprattutto per questo motivo, chi desidera disegnare felicemente con gli acquarelli dovrebbe scegliere un quaderno con una carta flessibile, assorbente e resistente, creata con dei materiali e lavorata per sopportare le tecniche umide (oltre ad avere una grammatura medio-alta attorno ai 300 g/m 2).

La carta per acquerello viene preparata a partire da un impasto di fibre di cellulosa. Le fonti più conosciute e utilizzate da cui ricavarla sono il legno, il cotone e il lino, ma non sono le uniche: anche il bambù e la canna da zucchero sono delle alternative interessanti sia per lo stile che per la loro sostenibilità ambientale (ricrescono velocemente una volta tagliate).

Un ultimo elemento di base da considerare per scegliere la giusta carta per il proprio progetto ad acquarelli è la grana, cioè la texture che si crea sulla superficie della carta quando, in fase finale di produzione, si asciuga.

La grana grossa o ruvida (con più “denti”), lasciata seccare all’aria, assorbe meglio l’acqua ed è consigliata per chi ama perdere (almeno un pochino) il controllo e sperimentare col bagnato su bagnato (far mescolare liberamente l'acqua e i pigmenti sulla carta per ottenere imprevedibili transizioni di colori, dinamiche) e accogliere le irregolarità e la tridimensionalità della carta - coi suoi giochi di luce e ombre, profondità e movimento - come parte di disegni che risulteranno vivi, organici, grezzi, espressivi-intuitivi, spontanei.

Se invece il proposito è realizzare dei disegni con dettagli precisi, piccoli o con tratteggi fini, linee sottili, pulite e nette (umido su asciutto o asciutto su asciutto, per chi desidera intercalare agli acquarelli anche matite e inchiostri) o si aspira a una resa uniforme dei colori (senza trame della carta che potrebbero essere percepite come interferenze) o transizioni morbide di colore, allora è meglio prediligere una carta con grana fine che ha una superficie più liscia e uniforme poiché pressata (meglio se a freddo che a caldo).

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